📌 Introduzione
Il 13 maggio 2025, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera (FARE) contro la circolare del Ministero dell’Interno che imponeva l’obbligo di identificazione “de visu” degli ospiti da parte dei gestori di strutture ricettive. Questa sentenza rappresenta un passaggio chiave per il settore extralberghiero, riaffermando l’importanza della proporzionalità delle misure amministrative e della libertà imprenditoriale.
🧾 Cosa prevedeva la circolare
Il provvedimento impugnato (Circolare prot. 0038138 del 18 novembre 2024) imponeva ai gestori di strutture ricettive l’obbligo di identificare personalmente – quindi in presenza – ogni ospite, ritenendo i check-in da remoto non idonei a garantire la sicurezza pubblica. Tale obbligo avrebbe colpito indistintamente alberghi, B&B, affittacamere e host operanti nel settore della locazione breve.
⚖️ Le motivazioni del ricorso
FARE ha presentato un ricorso articolato, suddiviso in quattro motivi principali:
- Violazione di norme nazionali e sovranazionali: la circolare contrasta con l’art. 109 TULPS, riformato nel 2011 per semplificare gli adempimenti a carico dei gestori; il D.L. 201/2011 e l’art. 40, che puntano alla riduzione degli oneri burocratici per le imprese; il Regolamento europeo eIDAS 2.0 (UE 1183/2024), che legittima le identificazioni digitali; e i decreti attuativi del Ministero (7.1.2013 e 16.9.2021), che non impongono l’identificazione in presenza.
- Principi di concorrenza e motivazione carente: l’obbligo imposto favorisce gli alberghi strutturati rispetto ai gestori di locazioni brevi, più piccoli e meno attrezzati. Inoltre, la circolare motiva l’urgenza del provvedimento con generiche “tensioni internazionali” e il Giubileo 2025, senza alcun dato a supporto.
- Violazione della riserva di legge: la circolare, imponendo un obbligo che in caso di inadempienza comporta sanzioni penali (ai sensi dell’art. 17 TULPS), introduce di fatto una nuova fattispecie di reato, senza una base normativa primaria, violando l’art. 25 della Costituzione.
- Violazione della normativa UE: la circolare è in contrasto con la Direttiva 2006/123/CE sui servizi nel mercato interno; gli artt. 49 e 56 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (libertà di stabilimento e libera prestazione dei servizi); e la Carta dei Diritti Fondamentali UE (artt. 15–17), che tutelano la libertà di impresa, la proprietà e la circolazione.
🧑⚖️ Le ragioni della sentenza: tre i punti chiave
Il TAR ha accolto il ricorso sulla base di tre vizi fondamentali:
- Contrasto con la riforma dell’art. 109 TULPS (2011): il tribunale ha riconosciuto che la circolare ripristina obblighi esplicitamente abrogati con la riforma del 2011, in particolare l’eliminazione dell’obbligo di registrazione cartacea e identificazione in presenza.
- Mancanza di proporzionalità e motivazione: il TAR ha sottolineato che l’obbligo imposto non è proporzionato rispetto agli obiettivi di sicurezza pubblica e che la circolare non fornisce motivazioni adeguate per giustificare tale misura.
- Violazione del principio di legalità: l’introduzione di un obbligo sanzionato penalmente attraverso una circolare, senza una base normativa primaria, viola il principio di legalità sancito dall’art. 25 della Costituzione.
🔧 Implicazioni per il settore extralberghiero
La sentenza del TAR rappresenta una vittoria significativa per il settore extralberghiero, riaffermando la legittimità del self check-in e dell’identificazione da remoto. I gestori di strutture ricettive possono ora continuare a utilizzare soluzioni digitali per l’accoglienza degli ospiti, come le serrature smart e i sistemi di check-in online, senza l’obbligo di identificazione in presenza.
📈 Il ruolo della tecnologia nell’ospitalità
La decisione del TAR sottolinea l’importanza della tecnologia nell’innovazione del settore dell’ospitalità. Soluzioni come EasyEntry offrono strumenti avanzati per la gestione del check-in, l’invio automatico delle schedine al portale Alloggiati Web e la compilazione dei dati ISTAT, facilitando la conformità normativa e migliorando l’esperienza degli ospiti.
📝 Conclusione
La sentenza del TAR Lazio segna un passo importante verso la modernizzazione del settore extralberghiero, riconoscendo il valore delle soluzioni digitali nell’accoglienza turistica. È essenziale che le normative future continuino a supportare l’innovazione, garantendo al contempo la sicurezza e la legalità.